MESSAGGIO DI RINGRAZIAMENTO DAL CHIAPAS A BERGAMO

Care compagne e compagni di Bergamo:
Dalla PIRATA vi mandiamo innanzitutto un saluto con la complicità di chi combatte e si imbatte nella costruzione di un percorso per creare un mondo dove ci siano molti mondi.
Siamo lieti di poter condividere la soddisfazione che sentiamo per il progetto “Il pane e le rose”, realizzato anche con il vostro utile appoggio e supporto dall’altra parte dell’oceano.
I soldi che ci avete mandato li abbiamo investiti in farina, lievito, mattoni e cemento, per
scambiare con le comunità zapatiste qualcosa che va al di lá delle ricette del pane: affinità di lotta, solidarietà, umanità, conoscenze e supporto per la creazione di un’economia in resistenza e autogestita. Il pane diventa una scusa per avvicinarsi alla realtà zapatista e impegnarci in una lotta che, con il loro esempio, ci alimenta come il pane.
Negli ultimi mesi ci sono stati quattro appuntamenti al Caracol di Morelia, “Torbellino de nuestras palabras”. I primi tre con il workshop di panetteria ad agosto, novembre e marzo e il quarto con la costruzione di un forno a legna ad aprile.
Per i tre workshop di panetteria, son state investiti circa 150 euro per ognuno, spesi in ingredienti per fare del pane dolce (tipica e frugale cena dei campesinos, solitamente accompagnata da caffè) per tre o più giorni. Nei tre workshop abbiamo collaborato con circa 20 donne, provenienti da nove comunità della zona. In alcune di queste comunità già ci sono cooperative femminili di pane e le compagne vengono al workshop per conoscere nuove ricette o migliorare quelle già conosciute; in altri villaggi l’idea di una cooperativa è ancora un progetto e così vengono ai laboratori per formarsi e incontrarsi con le altre compagne che sono più esperte.
La motivazione di fondo di tali workshop è quella d’appoggiare un’economia in resistenza e
autogestita, nella quale le donne siano una parte attiva di questo processo. Un percorso necessario per mantenere l’autonomia di un popolo, che da secoli lotta per uscire dall’oblio e dal silenzo a cui li aveva costretti la società razzista, la stessa che oggi prova a schiacciarli perché inutili alle leggi produttive del mercato.
Con loro abbiamo avuto l’ opportunità di scambiare esperienze di vita e di lotta, pensieri e scherzi.
Alla fine dei workshop ci siamo salutate sentendoci più ricche, forti, sapendoci diverse ma unite, camminando verso un sentiero di lotta, degna in tutte le sue forme.
Ad aprile si è costruito un forno a legna nel Municipio 17 de Noviembre, appartenente al ejido (terre comunali) di Morelia, dove si trovano una cucina, una biblioteca, una scuola secondaria e un centro di salute in costruzione, tutte strutture del Municipio Autonomo Ribelle Zapatista (MAREZ) della zona. Ci hanno accompagnato due capomastri di un quartiere in resistenza di San Cristóbal de las Casas, aderenti al movimento della Sexta (quello che prima era l’Altra Campagna).
Per i materiali e il trasporto sono stati spesi circa 450 euro.
Il forno è stato costruito in tre giorni in collaborazione con altri compagni zapatisti, interessati a riprodurlo nelle loro comunità.
Ora stiamo lavorando a un manuale esplicativo delle varie fasi della costruzione.
Per concludere, vogliamo comunicarvi che il feedback ricevuto dai e dalle compagne è stato molto positivo e a ottobre ci sono nuovi appuntamenti nel Caracol de La Realidad oltre a rimanere in attesa di definire un nuovo calendario di attività nel Caracol di Morelia.
Compagni e compagne, nuovamente grazie. Continuiamo ad andare avanti, continuiamo
impastando sogni e lotte per sfornare ricette di un altro mondo possibile.

Testo del messaggio e fotografie dal Chiapas a Bergamo

Il progetto “il pane e le rose”

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